Associazione Gabbie Vuote Firenze
Radio RVS - Rubrica Animaliamoci del 7.12.2017
sul circo
STORIA – LA TERRA DELLA PACE
E’ un luogo dove le persone sono amabili e ti
sorridono. Dove gli uomini e le donne ti salutano e raccolgono per te l’
oggetto che ti è caduto.
Dove la violenza non alligna neppure verso le piante, la terra e gli
animali.
I campi si distendono come fazzoletti intarsiati di siepi, tana di
piccoli animali e rifugio di caprioli che da
bosco a bosco trasferiscono la loro grazia senza paura.
I sentieri sono costeggiati da nastri di fiori di molte specie, forme e
colori che ancora in ottobre offrono le
corolle alle ultime farfalle.
Le isole di alberi più qua e più là rompono la geometria dei prati e i
piccoli laghi offrono ristoro agli assetati.
Ogni biotopo, di acqua, di bosco, di siepe, di campo è ricco della
propria specifica vita.
Niente di ciò che è vivo viene utilizzato per concimare questa terra, né
letame, né sangue di animali, ma
pane raffermo, sminuzzato, macinato, arricchito e poi disperso.
Ogni due anni queste fabbriche di vita si riposano.
Seduti in pace sulle numerose panchine disseminate nel verde si possono
ascoltare i concerti degli uccelli
canori e così, immersi in questa natura ricreata, si può sognare di
essere tornati in paradiso.
Perché in questa Terra la violenza è bandita. Uomini e animali viaggiano
in amicizia per le strade della
propria personale esistenza.
Le mucche, le caprette e i cavalli, i tori maestosi, i cinghiali, le
anatre, i galli, i lama, i daini e gli asini, i
pavoni e i tacchini e tante altre creature salvate dai maltrattamenti,
dal macello e da ogni morte violenta sono i cittadini corteggiati di
questa Terra da esseri umani pacifici, che sanno mangiare, vestirsi,
godere la vita senza rubarla agli altri.
Può sembrare una favola, credere che sia un sogno, un’illusione ma in
questi 400 ettari della Terra della
Pace l’utopia è realizzata. L’isola c’è.
Uno dei volontari entra nella stalla delle caprette per parlarci di loro
e prima una, poi due, poi quattro, infine tutte si accalcano intorno a
lui per ricevere l’abbraccio, la carezza. Una di loro non soddisfatta
posa la zampa sulla sua schiena come fanno i gatti per dire: continua,
accarezzami ancora.
Il gallo bianco con la cresta rossa che ci gira intorno e ci osserva
curioso, era uno di quei pulcini delle galline ovaiole che, non
producendo uova, vengono inseriti vivi nella macchina trita pulcini o
nelle camere a gas.
Questo ex pulcino curioso, è stato salvato dalla camera a gas. Non era
morto; nel cartoccio dove era stato
rinchiuso insieme ai suoi fratelli per servire da cibo ad altri animali,
ancora respirava. E’ arrivato così alla
Terra della Pace.
Come la mucca, fuggita mentre veniva portata al macello perchè ormai
inutile alla produzione del latte.
Catturata e risparmiata, condotta alla Terra della Pace, si è scoperto
che era gravida. Ha partorito i suoi due vitellini e, dopo essere stata
privata innumerevoli volte dei suoi figli, ha potuto finalmente allevare
e allattare per diciotto mesi le sue creature, sapendo cosa significasse
essere mamma.
Tante altre strazianti storie a lieto fine si possono conoscere
visitando la Terra della Pace. Ma, quello che più sconvolge, che lascia
stupiti e quasi increduli, affascinati e senza parole e pensieri
coscienti, è quell’atmosfera sconcertante di amore, rispetto, bellezza,
amicizia, PACE, che illumina come un diamante, ognuno dei cuori che lì
abitano, che accomuna tutte le creature in quel paradiso, siano esseri
uomini, galline o cavalli.
Tutti sono fratelli … e non siamo abituati ad avere tanti fratelli!!!!
Si lascia la Terra della Pace con un sentimento strano e sconosciuto,
mai provato, che affonda le radici in una memoria ancestrale o, forse,
in un anelito a quell’amore che sospettiamo ma che non sappiamo
raggiungere.
18 novembre
2011
Mariangela