Associazione Gabbie Vuote ODV Firenze
Radio RVS - Rubrica Animaliamoci del 2.2.2018 -
Bilancio del 2017 in Italia riguardo agli animali
LETTERA DI NATALE DI UN GATTINO
Cara amica umana.
Sono nato da una gatta randagia. Per quanto ho sofferto preferirei non
essere nato.
In questo luogo, nascosti tra i cespugli e sotto le auto, stentano
come me anche i cuccioli di gatte che vivono agiatamente con una
famiglia umana.
Sono stati abbandonati qui, ad insaputa della loro mamma.
La mia mamma mi è sempre stata vicina. Oggi mi ha leccato
delicatamente, sentivo le sue fusa ma con gli occhi serrati dalla
cispa non l'ho potuta guardare. Non ho neanche più le forze per
seguirla.
Ha capito, se ne è andata affidandomi a te amica umana.
Sono così raffreddato che non sento neanche l'odore del cibo che mi
hai portato: deve essere buono, ma non riesco a mandarlo giù.
Quando tornerai vorrei che dicessi alla mia mamma di non sentirsi in
colpa per avermi fatto nascere a soffrire di fame e malattia. Ha
diviso con me la sua miseria.
Non è colpa sua se ho tanto sofferto e finisco così la mia breve vita.
Dì alla mia mamma che non è stata colpa sua....nè tua.
La colpa è di chi ci ha da sempre abbandonati e non l'ha sterilizzata
evitando ad entrambi di soffrire.
"Ci sono solo due modi per sfuggire all'umana miseria: suonare
l'organo e osservare i giochi dei gatti". Albert Schweitzer.
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