Per anni mi sono sentita sopraffatta dal dolore provocato dalla
terribile ferocia che l'essere umano riesce a scatenare contro gli
animali e contro i suoi simili.
Ho pensato che avrei dovuto salvarli tutti, che avrei dovuto lottare
per ognuno di loro e che avrei dovuto urlare al mondo intero il
dolore di quegli animali torturati, fatti a pezzi ed usati a scopo
scientifico(?) ma anche di quelli tenuti a catena, torturati negli
allevamenti alimentari e da pelliccia ammazzati senza il minimo
scrupolo, di tutti quelli che vengono catturati in natura e che nel
nome della conservazione sono prigionieri negli negli zoo.
Ho pensato che avrei dovuto essere la loro voce, la loro voce umana.
Ma il dolore era troppo grande e insopportabile... e così mi sono
ammalata!
Ho passato momenti bui e tristi,
chiusa nella mia disperazione ed una terribile depressione. Questo
mi impediva di fare realmente e concretamente qualcosa per loro!!!
Poi un giorno finalmente ho capito che quel dolore era MIO, non era
quello degli animali e che se avessi continuato così non sarei stata
capace di aiutarli, non avrei avuto la forza per agire, reagire ed
usare bene la mia testa.
Poi ho capito ancora, che noi non
possiamo singolarmente caricarci di tutti i mali del mondo.
Non ti sto invitando ad essere insensibile o a non accorgerti delle
violenze che gli uomini commettono nei confronti degli animali, sto
cercando di dire che c'è una soluzione, una via di uscita!
Fare, fare e concentrarsi anche sui successi ottenuti e non vedere
solo le cose negative.
Anni fa era impensabile sentir
parlare di diritti animali. D'accordo, siamo ancora anni luce
lontani da una soluzione definitiva ma quando io parlavo di
vegetarismo anni fa, la gente mediamente non sapeva nemmeno cosa
fosse!
Ti sei mai accorta che ognuno di noi nella propria vita ha una
ragione di essere proprio in quel luogo, di nascere in quella
famiglia... Pensa, mia madre, benestante e di famiglia borghese e
colta, come tutte le figlie di tali famiglie aveva tante "belle"
pellicce.
Adesso mia madre non solo si batte contro gli allevamenti e le
pellicce ma è diventata anche vegetariana perchè ha capito, ha
sentito le mie parole e ha avuto la sensibilità di vedere la realtà
degli animali.
Mio padre era un accanito
cacciatore, mi ricordo benissimo i suoi ritorni dalle battute di
caccia e quando ero molto piccola spesso dovevano chiamare il
pediatra perchè mi venivano delle vere e proprie crisi di pianto e
non mi fermavo più.
Adesso, non solo lui ha appeso i fucili al chiodo ma con il suo
binocolo si diverte a osservare gli uccelli che vanno a mangiare il
cibo che gli mette sugli argini del fiume vicino a casa sua.
Insomma, la tua sensibilità non ti
deve schiacciare, cerca di capire, di farti aiutare a superare il
dolore che annienta e non serve a risolvere i problemi reali, cerca
di capire che la tua grande sensibilità deve essere uno strumento
prezioso e non un'arma a doppio taglio. Non ti puoi far distruggere
dal dolore ma devi trasformarlo in un grande slancio energico e
costruttivo che aiuti te stessa e gli animali.
E ricordati che quelli che vedono il mondo in maniera diversa da
noi, quelli che considerano gli animali come oggetti, non aspettano
altro che vederci soccombere nel nostro dolore!
Occorrono cuore e ragione per intraprendere qualsiasi azione.
L'uno senza l'altra o l'una senza l'altro sono dannosi.