Associazione Gabbie Vuote ODV Firenze

Radio RVS - Rubrica Animaliamoci del 30.3.2018 - La strage degli agnelli per Pasqua




LA SPERANZA

Per anni mi sono sentita sopraffatta dal dolore provocato dalla terribile ferocia che l'essere umano riesce a scatenare contro gli animali e contro i suoi simili.
Ho pensato che avrei dovuto salvarli tutti, che avrei dovuto lottare per ognuno di loro e che avrei dovuto urlare al mondo intero il dolore di quegli animali torturati, fatti a pezzi ed usati a scopo scientifico(?) ma anche di quelli tenuti a catena, torturati negli allevamenti alimentari e da pelliccia ammazzati senza il minimo scrupolo, di tutti quelli che vengono catturati in natura e che nel nome della conservazione sono prigionieri negli negli zoo.
Ho pensato che avrei dovuto essere la loro voce, la loro voce umana.
Ma il dolore era troppo grande e insopportabile... e così mi sono ammalata!

Ho passato momenti bui e tristi, chiusa nella mia disperazione ed una terribile depressione. Questo mi impediva di fare realmente e concretamente qualcosa per loro!!!
Poi un giorno finalmente ho capito che quel dolore era MIO, non era quello degli animali e che se avessi continuato così non sarei stata capace di aiutarli, non avrei avuto la forza per agire, reagire ed usare bene la mia testa.

Poi ho capito ancora, che noi non possiamo singolarmente caricarci di tutti i mali del mondo.
Non ti sto invitando ad essere insensibile o a non accorgerti delle violenze che gli uomini commettono nei confronti degli animali, sto cercando di dire che c'è una soluzione, una via di uscita!
Fare, fare e concentrarsi anche sui successi ottenuti e non vedere solo le cose negative.

Anni fa era impensabile sentir parlare di diritti animali. D'accordo, siamo ancora anni luce lontani da una soluzione definitiva ma quando io parlavo di vegetarismo anni fa, la gente mediamente non sapeva nemmeno cosa fosse!
Ti sei mai accorta che ognuno di noi nella propria vita ha una ragione di essere proprio in quel luogo, di nascere in quella famiglia... Pensa, mia madre, benestante e di famiglia borghese e colta, come tutte le figlie di tali famiglie aveva tante "belle" pellicce.
Adesso mia madre non solo si batte contro gli allevamenti e le pellicce ma è diventata anche vegetariana perchè ha capito, ha sentito le mie parole e ha avuto la sensibilità di vedere la realtà degli animali.

Mio padre era un accanito cacciatore, mi ricordo benissimo i suoi ritorni dalle battute di caccia e quando ero molto piccola spesso dovevano chiamare il pediatra perchè mi venivano delle vere e proprie crisi di pianto e non mi fermavo più.
Adesso, non solo lui ha appeso i fucili al chiodo ma con il suo binocolo si diverte a osservare gli uccelli che vanno a mangiare il cibo che gli mette sugli argini del fiume vicino a casa sua.

Insomma, la tua sensibilità non ti deve schiacciare, cerca di capire, di farti aiutare a superare il dolore che annienta e non serve a risolvere i problemi reali, cerca di capire che la tua grande sensibilità deve essere uno strumento prezioso e non un'arma a doppio taglio. Non ti puoi far distruggere dal dolore ma devi trasformarlo in un grande slancio energico e costruttivo che aiuti te stessa e gli animali.
E ricordati che quelli che vedono il mondo in maniera diversa da noi, quelli che considerano gli animali come oggetti, non aspettano altro che vederci soccombere nel nostro dolore!

Occorrono cuore e ragione per intraprendere qualsiasi azione. L'uno senza l'altra o l'una senza l'altro sono dannosi.
Padre Balducci


www.gabbievuote.it/rubrica-animaliamoci-2018.html